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sabato 10 ottobre 2015

L'apprendimento cooperativo

La didattica è bella perchè è varia!

La legge prevede che nelle classi venga realizzato un ambiente di apprendimento idoneo ad accogliere le diversità che caratterizzano tutti i nostri bimbi. In una classe di 25 bambini le necessità, i bisogni e gli stili di apprendimento saranno un arcobaleno di elementi diversi. Per poter "parlare il linguaggio di ognuno" è molto utile sperimentare spesso nuovi modi di insegnare, procedendo per tentativi, errori grazie ai quali regolarsi, lezioni che sono riuscite a suscitare interesse. 

Al giorno d'oggi grazie alla ricerca pedagogica e didattica, la classica lezione frontale è soltanto una delle moltissime modalità per insegnare. Credo che sia auspicabile che ogni insegnante talvolta provi ad inventare soluzioni su misura per la propria classe, da condividere in seguito se ben riuscite, in modo da creare un buon circolo delle idee. 

In mancanza di immaginazione o per arricchire la propria proposta didattica, suggerisco di provare l'apprendimento cooperativo (strategia utilizzata molto nelle scuole "Senza zaino").

Tratto da Apprendimento cooperativo in classe - Erickson:

<<L’insegnante prende una serie di decisioni preliminari, spiega agli studenti il compito e l’impostazione cooperativa della lezione, conduce la lezione e valuta i risultati.

 Più specificamente, l’insegnante per ogni lezione:

    Prende decisioni preliminari
    definisce gli obiettivi
    stabilisce le dimensioni dei gruppi,
    sceglie un metodo per formare i gruppi,
    assegna i ruoli,
    prepara l’aula,
    organizza i materiali di cui gli studenti hanno bisogno per svolgere i compiti assegnati.

    Spiega il compito e l’approccio cooperativo
    spiega la consegna agli studenti,
    spiega i criteri per il raggiungimento dell’obiettivo,
    struttura l’interdipendenza positiva,
    evidenzia la responsabilità individuale,
    spiega i comportamenti da tenere durante la lezione.

    Controlla e interviene
    controlla ogni gruppo di apprendimento,
     (se necessario) interviene per migliorare il lavoro sul compito e quello di gruppo,
    conclude la lezione.

    Verifica e valuta
    valuta la quantità e la qualità dei risultati,
    si assicura che gli studenti verifichino attentamente l’effettiva resa del loro gruppo di apprendimento,
    incarica gli studenti stessi di discutere le possibilità di miglioramento,
    incoraggia gli studenti a festeggiare il lavoro svolto.>>

Questa tipologia di lezione può essere applicata in tutte le classi, a tutti i livelli. Può rivelarsi molto utile per attirare l'attenzione anche nei gruppi più turbolenti, in quanto ogni singolo bambino viene responsabilizzato.

Io l'ho messa in pratica in questi giorni in una classe seconda elementare. 

Ho spiegato loro cosa avremmo fatto: obiettivi e metodologia. Dopo averli divisi in gruppi, ho affidato ad ogni bambino del piccolo gruppo un compito attraverso la consegna di cartellini.

Faccio le proposte: colui che conduce il lavoro nel gruppo

Mantengo l'ordine: colui che ha il compito di richiamare i compagni del gruppo che si distraggono dal lavoro

Aiuto i compagni: incaricato di dare una mano a chi è più in difficoltà

Chiedo l'aiuto della maestra: il portavoce del gruppo in caso di necessità

Le mie classi attuali sono molto vivaci. Questo tipo di esperienza è stata molto positiva per loro, quasi tutti sono riusciti a portare a termine il proprio piccolo compito.

Una strategia da provare!

Infine, una coppa (di carta) per il gruppo che ha lavorato nella maniera più appropriata. 
La prima volta, per incentivare la motivazione.

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