Etichette

adhd (11) bambini (62) bebè (7) benessere personale (15) bes (22) cibo (2) creare (9) dsa (22) emozioni (13) esperienze (40) genitori (53) gioco (7) giveaway (1) insegnanti (44) lavoretto (6) libri (10) mamme (35) musica (3) Pedagogia clinica (37) poesia (2) progetti (15) riflessioni (29) scuola (47)

martedì 13 ottobre 2015

Bizze e opposizione

Ci sono bambini che riescono a metterci in seria difficoltà. Che siano a scuola, a casa o in uno studio professionale, sembrano impegnarsi per metterci a dura prova, opponendosi a qualsiasi nostra regola e richiesta, battendo i piedi e piangendo se trovano ostacoli in quello che hanno deciso di fare, risultando ingestibili.

Alcuni di loro soffrono di un disturbo classificato come "oppostivo- provocatorio". Altri, più seplicemente, non hanno la giusta percezione dei propri limiti o richiedono la loro dose di attenzione (ovvero affetto) in una maniera controproducente.

Qualunque di questi sia il problema alla base (specialmente a scuola, non sempre è possibile risalire alle origini di un comportamento, nei casi in cui la famiglia non collabori attivamente alla sua risoluzione), ci sono strategie ed atteggiamenti che possono aiutare questi bambini a sentirsi maggiormente a proprio agio. Ricordiamo che espressioni di questo tipo sono sempre esternazioni di malessere.



COSA FARE :

- Concordare e far rispettare poche regole chiare che tutti dovranno osservare in casa o a scuola, evitando la forma negativa (es.: “Parlare a voce bassa” invece di “Non gridare”);

- Preferire i premi (per i comportamenti positivi, anche piccoli, che conducono alla condotta desiderata) alle punizioni e darli in breve tempo, altrimenti l’effetto comportamentale svanisce;

- Scegliere le punizioni (comunque mai fisiche) solo per comportamenti molto gravi (esplicito danno verbale o fisico agli altri);

- Preferire sempre la perdita di un privilegio (es. uscire o usare il pc) alla punizione (es. fare qualcosa di spiacevole);

- Ignorare le “esibizioni” del bambino, ossia rimuovere il rinforzo derivante dall'attenzione degli “Spettatori”;

- Spiegare al bambino le motivazioni che rendono inadeguato il suo comportamento, senza formulare giudizi sulla sua persona, umiliandolo, perché è la cosa che ha fatto ad essere sbagliata,
non lui (Per non gravare sulla sua già bassa autostima) e suggerire modalità alternative indicandone i vantaggi;

- Individuare e agire sugli antecedenti del comportamento problematico (attenuare o modificare l’esposizione alle situazioni che normalmente conducono a comportamenti oppositivi).

Insomma, in sintesi, ogni comunicazione (Regole, comandi, rimproveri) deve essere data nel modo più possibile diretto.

Avere limiti chiari e precisi aumenta l'autostima in quanto danno sicurezza.


(Fonte: DSM IV, Laura Dominijanni, L'arcobaleno dell'animaOnlus.)

Nessun commento:

Posta un commento