Dal mio seminario tenutosi presso la Biblioteca Vallesiana di
Castelfiorentino il 3 dicembre 2015 (primo del ciclo "La cultura del
benessere a scuola").
Che cos'è l'ADHD? (Sigla italiana Ddai)
In breve:
Disturbo caratterizzato da difficoltà
- nel mantenere la
propria attenzione a lungo su un compito
- nel controllare l’impulso ad agire
- nel regolare il livello della propria attività
- si manifesta in diversi contesti
- determina una significativa compromissione funzionale.
Indicazioni pratiche
per i genitori
- ·
Agire
e non predicare
- ·
Essere
diretti chiari e specifici
- ·
Essere
brevi
- ·
Stabilire
regole chiare, semplici (“condivise”)
- ·
Essere
coerenti con le regole e relative conseguenze positive e negative
- ·
Gratificare
spesso il bambino senza posticipare troppo: è importante essere veloci!
(elogiare molto, anche gratificazioni fisiche)
- ·
E’
molto più importante la rapidità con cui viene dato il premio piuttosto che
l’entità
A proposito di
gratificazione:
·
Individuare
azioni positive da gratificare più che negative da punire
·
Definire
chiaramente l’azione oggetto di gratificazione
·
Scegliere
obiettivi raggiungibili
·
Non
usare forme di falsa gratificazione
·
Gratificare
in modo coerente la stessa azione ogni volta che compare
·
Gratificare
immediatamente
·
Scegliere
con cura il tipo di gratificazione
·
Non
gratificare azioni negative
Indicazioni pratiche
per insegnanti
- ·
Strutturazione
dell’ambiente: determinare il numero e la posizione degli alunni problematici
in classe
- ·
Fare
lezioni ben strutturate e differenziate
- ·
Rafforzare
un rapporto positivo con il bambino
- ·
Istruzioni
semplici e brevi
- ·
Fare
ripetere le istruzioni
- ·
Stabilire
regole chiare, semplici, condivise
- ·
Pause
frequenti e concordate (valore sociale)
- ·
Frequenti
interazioni (verbali, visive e fisiche)
- ·
Accorciare
i tempi di lavoro
- ·
Gratificare
spesso il bambino senza posticipare
- ·
Utilizzo
dell’orologio
- ·
Uso
del diario per i compiti
- ·
Essere
coerenti con le regole e le relative punizioni
- ·
Usare
premi e sanzioni
- ·
Restare
in stretto contatto con i genitori del bambino
- ·
Osservare
(emozione-comportamento)
- ·
Non
generalizzare/ non catastrofizzare
- ·
E’
utile informare il ragazzo su come sta lavorando e come si sta comportando
- ·
Non
creare situazioni di competizione durante lo svolgimento dei compiti
- ·
Enfatizzare
i lati positivi del comportamento del bambino (es. la creatività,
l’affettuosità, la generosità..)
- ·
Cambiare
spesso le attività
- ·
Fornire
spiegazioni rapide (il tempo scorre molto in fretta)
- ·
Mai
togliere l’intervallo
- ·
Spiegare,
con esempi, quali sono i comportamenti positivi e quelli inappropriati
- ·
Rinforzare
sempre le condotte costruttive e positive
- ·
Utilizzare
le normali sanzioni in uso nella scuola, ma senza eccedere poiché questo non
sortisce effetti positivi
Le sanzioni:
Le sanzioni non sono punizioni; rappresentano lo strumento
educativo per far rispettare le regole, farle introiettare, costruire confini e
favorire il contenimento. Per questo motivo:
- La sanzione va fatta capire;
- Se è promessa, va sempre mantenuta;
- È opportuno ricordare ciclicamente le norme di
comportamento.
Per favorire
l’attenzione:
·
Per
evitare i frequenti sentimenti di noia, nella comunicazione è opportuno
mantenere un tono della voce alto e variare il ritmo; nella presentazione delle
unità didattiche presentare formati diversi (parole, suoni, immagini….)
·
Strutturare
la giornata in maniera chiara ed organizzata (eventualmente creare un
cartellone che indica le attività da svolgere, l’orario della giornata ed i
materiali necessari)
·
Alternare
momenti di apprendimento “a tavolino” con attività che coinvolgano maggiormente
il corpo.
Per favorire la
motivazione:
·
Ricordare
con una certa continuità gli obiettivi dell’attività che si sta svolgendo
·
Informare
l’alunno su come sta lavorando, non focalizzandosi sul tempo di esecuzione dei
compiti, ma valorizzando la qualità del lavoro svolto
·
Utilizzare
i punti forti ed eludere il più possibile i lati deboli del bambino
·
Evidenziare
le caratteristiche positive del bambino
·
Evitare
competizioni e giudizi
·
Favorire
la collaborazione
Per favorire la socializzazione:
Proporre attività in piccoli gruppi o per l’intera classe,
atte a sviluppare la disponibilità e le abilità nella relazione fisica ed
empatica.