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martedì 15 settembre 2015

I compiti a casa


Come aiutare i nostri bimbi nei compiti a casa?

Sul web troviamo un sacco di regole da seguire per far fronte a questo che per molti, talvolta, di trasforma in un incubo.

Come per quasliasi altra situazione da affrontare, purtroppo (o per fortuna?) non esistono regole preconfezionate che vadano bene per tutti. Può essere utile perciò chiedere suggerimento alle insegnanti che conoscono i bambini in questione, o il consiglio di un esperto quando c'è bisogno di un aiuto in più.

Ecco qui di seguito alcune linee guida generali, che vanno in goni caso adattate alla propria situazione ed esperienza.

1. Non aiutare un bambino che non ha bisogno di aiuto!
Non tutti i bambini hanno davvero bisogno dell'adulto per fare i compiti. Volerli affiancare forzatamente crea insicurezza e mina l'autonomia personale. Ben venga che facciano da soli: se poi c'è qualche errore, pazienza. Le maestre ci sono apposta.

2. Aiuto o compagnia?
La richiesta della vicinanza del babbo o della mamma per svolgere i compiti non sempre nasce da un reale bisogno di aiuto, ma dalla voglia di essere vicini o fare qualcosa insieme. In questo caso è bello accontentarlo, osservarlo mentre lavora, dare fiducia. Potrà poi continuare da solo, nella consapevolezza di poter riuscire e di avere aiuto in caso di difficoltà.

3. Spazio e tempo
Tutti i bambini, quelli che studiano in maniera autonoma e quelli che hanno difficoltà, necessitano di uno spazio adatto allo svolgimento dei compiti e di tempo libero per poterlo fare. Lo spazio: che sia tavolo, scrivania, studio o cucina, deve rispettare le sue necessità, ovvero niente confusione, distrazioni, tv accesa; è un modo per dare importanza al suo lavoro. Il tempo: se tutti gli spazi vuoti vengono riempiti da impegni, il bambino tenderà a fare i compiti di fretta per far sì di avere un pochino di tempo libero. Lasciamo che ne abbia sempre a disposizione, così potrà studiare con più calma.

4. Dsa e Bes
Quando le difficoltà sono oggettive, ci vuole qualche accorgimento in più. I programmi individualizzati e le insegnanti vengono incontro al bambino con strumenti dispensativi, compensativi e con un carico di compiti adeguato alla possibilità. Oltre questo, a casa è utile:

- usare schemi che semplifichino il più possibile i contenuti e li rendano "visibili" e concreti



- leggere a voce alta prima o dopo che lo ha fatto il bambino

-  aiutarlo a seguire le parole col dito, oppure coprendo con un foglio la riga successiva, oppure scandendo il ritmo della lettura battendo la mano sul tavolo

- fare pause frequenti (almeno una ogni ora)

- attuare strategie mirate per il tipo di difficoltà

5. Quando i contenuti sono troppo lontani dal nostro vissuto quotidiano, oppure se la pazienza non è il nostro forte, non esitiamo a chiedere l'aiuto !

Buon inizio anno scolastico!

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