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mercoledì 20 gennaio 2016

"Non leggo perchè mi ricorda la scuola"

Ieri ho letto una statistica sul libro "La lettura nonostante" (Liber Quaderni, Idest). Risale al 2008 ed è stata redatta da IPSOS per Mondadori.

La statistica riportava che il 62% della popolazione italiana sopra i 15 anni non legge mai nemmeno un libro l'anno (48 milioni di persone). Ciò che ho trovato molto interessanti sono le motivazioni. Il 61% di queste persone sostiene che la lettura è uno spreco di tempo. L'8,3 % invece non lo fa perchè sostiene di leggere con difficoltà. La motivazione però che mi ha colpita di più è quella data da ben il 20%: "perchè mi ricorda la scuola". 

Dietro questa dichiarazione, condivisa da 9 milioni e 600 mila persone (9 milioni!!), c'è un grande fallimento da parte della scuola. Ognuno di noi insegnanti deve chiedersi "dove abbiamo sbagliato?" davanti ad una stima del genere.

Io stessa devo ammettere che ho pessimi ricordi dei libri che mi hanno assegnato a scuola, specialmente alle elementari e alle medie. 

Perchè?

- La lettura vissuta come obbligo viene impoverita della sua ricchezza più grande: il piacere

- Una lettura sola pensata per 25 ragazzi, magari reiterata negli anni quindi per un numero molto maggiore, non può essere quella giusta per tutti. Un libro è un qualcosa di intimo e personale: contiene significati da condividere con l'autore ed è impensabile che ognuno risponda emotivamente allo stesso romanzo

- Le schede di lettura, le interrogazioni, i compiti colorano il libro di significati negativi

In cosa quindi dovremmo migliorare?

- Letture libere? E' pur vero che non tutto quello che si trova in libreria sia di qualità, l'editoria trabocca di pubblicazioni e trovare quella giusta non è semplice. L'insegnante può suggerire una lista di libri dentro la quale muoversi per scegliere in autonomia. Può stimolare la curiosità verso la biblioteca ed incentivarne l'uso. Può condividere i propri gusti e le proprie passioni, senza obbligare ma suggerendo

- Niente compiti sui libri di lettura. Sarebbe bello piuttosto parlarne liberamente in classe, costruire un dialogo, un brainstorming, una trasposizione teatrale o un disegno. Qualsiasi cosa che renda liberi di rielaborare e non costretti su una scheda. Pensate al vostro libro preferito. Vi andrebbe di parlarne con un amico: O preferireste farne il riassunto, descrivere il protagonista, elencare i luoghi in cui si svolge?

- Per appassionarsi a leggere va bene tutto. Non giudichiamo le scelte di bambini e ragazzi. Io sono una lettrice vorace che legge di tutto e sono partita dai Piccoli brividi. Anche i fumetti sono ottimi veicoli di curiosità.

Inoltre, rendiamola bella questa scuola
Che le generazioni future possano dire: "Adoro questa cosa, perchè mi ricorda la scuola"

^_^


Letture consigliate sul tema
"Diario di scuola", Pennac
"Come un romanzo", Pennac

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