Avendone sbirciati diversi mi sono fatta un'idea su quanto si trovi in giro a questo proposito. Fra tutti ce ne sono due che mi hanno favorevolmente colpita. Il primo, per le mamme ancora in attesa, è "Il bambino non è un elettrodomestico", di Giuliana Mieli.
La descrizione tratta da macrolibrarsi.it :
"Non c'è un manuale per la corretta educazione di un figlio. Non si può "impostare il programma" come si fa con un elettrodomestico e lasciarlo alla sua crescita naturale. Un bambino va seguito giorno per giorno, con attenzione continua e disponibilità al cambiamento. Siamo però una società che ignora e trascura gli affetti. A partire da questa constatazione l'autrice, in una narrazione ironica e aneddotica ma insieme di grande rigore intellettuale, descrive le tappe della maturazione affettiva dell'individuo e propone una riflessione sull'origine di una disattenzione filosofica e scientifica che può avere conseguenze gravi per il futuro della nostra società.
La risposta ai bisogni affettivi di
base è infatti una condizione biologica ineludibile per la
sopravvivenza della specie: l'averlo trascurato si riflette non solo
nella sofferenza psichica dilagante ma anche nelle difficoltà che
sempre di più accompagnano la maternità."
Mi è piaciuto molto perchè non la pretesa nè di guidare i comportamenti nè di insegnare niente. E' "semplicemente" una riflessione su come non esistano (appunto!) manuali che possiamo seguire alla lettera per crescere un bimbo, ma solo affetto e attenzioni guidate dall'istinto, dal sapere personale, dal rapporto che si crea col bimbo stesso. Ampio spazio viene dato alla descrizione delle emozioni in cui molte mamme potranno ritrovarsi.
Il secondo è invece un libro che ha molte pretese manualistiche. Non è un solo libro, ma due volumi. "Il linguaggio segreto dei neonati" e "Il linguagigio segreto dei bambini" (da 1 a 3 anni) di Tracy Hogg. Queste sono vere e proprie guide. L'autrice, un'infermiera che dopo aver lavorato nell'ambito della disabilità, ha avuto numerosissime esperienze di puericultrice, condivide le sue conoscenze acquisite sul campo ragguppandole in metodologie chiare e precise. Ma ricorda costantemente che non esistono libri di istruzioni o regole universalmente valide, che ogni strategia va calata nel proprio contesto. Mi sono piaciuti questi libri perchè sono ricchi di tattiche pratiche. Poco flessibili, è vero, ma credo che una lettura critica che mira a prendere quello che può servire e lasciare il resto possa rivelarsi davvero molto utile. Tracy Hogg suggerisce continuamente e soprattutto di ossservare e ascoltare il proprio figlio. Non credo ci possa essere suggerimento migliore.
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