Il filosofo Spinoza ha asserito che un uomo è libero solo quando viene messo in condizioni di esprimere a pieno se stesso e le proprie potenzialità.
Trovo che questa sia anche una bellissima e completa definizione di quello che dovremmo fare noi adulti - genitori, educatori, insegnanti - per i nostri bambini e ragazzi. Ci siamo accorti negli ultimi anni che quando un alunno non raggiunge i risultati sperati è spesso perchè dietro al processo di apprendimento c'è un qualcosa che lo blocca, che non gli permette di crescere. Abbiamo indagato oltre gli handicap più evidenti, mentali o fisici, e siamo arrivati con la ricerca a stabilire che esistono difficoltà a livello congitivo che si manifestano solo in ambito scolastico, ovvero i disturbi specifici dell' apprendimento. Dislessia, Disgrafia, Disortografia e Discalculia sono da qualche anno riconosciuti come limiti oggettivi, da sfruttare come risorse (una bella frase, tanto difficile però da mettere in pratica).
La legislazione italiana ha indagato oltre (o almeno si spera che lo abbia fatto) ed ha "creato" l'universo dei Bisogni Educativi Speciali (bes), un insieme molto vasto di tutti coloro che hanno una qualche problematica che, anche solo per un periodo, impedisce la serena e corretta maturazione cognitiva.

Per un bambino, per un essere umano, esprimere se stesso è fondamentale. Non si è liberi quando non si hanno limiti, in questo caso non si diventa altro che prigionieri di se stessi. La vera libertà è quella raccontata da Spinoza.
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