Il gioco è il mezzo con il quale i bambini, sin dalla nascita, si affacciano al mondo. Per loro è di fondamantale importanza per comprendere i propri limiti fisici (dove finisco io, e dove inizia la mamma?), per sperimentare come funziona la realtà intorno a loro, per rapportare armonicamente se stessi all'ambiente.
A noi adulti potrà sembrare che un bimbo molto piccolo, di pochi mesi o addirittura appena nato, non sia in grado di giocare... ma questo perchè stiamo sottovalutando la sua attività e le capacità di comprensione che da subito possiede (le quali ovviamente andranno sviluppandosi e affinandosi con la crescita). Un volto che sorride e che fa le smorfie è un primo ottimo modo di giocare: da lì il bambino inizierà a riconoscersi attraverso le espressioni del genitore e tramite le sensazioni che gli comunica. Non passerà molto tempo prima che, in risposta a queste sollecitazioni, inizi a sorridere. E' un primo, importante momento di condivisione, la base per i giochi che verranno in futuro.
Che cos'è, dunque, il gioco nei primi mesi di vita?
E' condivisione, scoperta, libertà. Momenti da condividere con i genitori per sperimentare la loro vicinanza e approvazione. I bambini registrano fin dalla gestazione quelle che sono le emozioni della mamma, aggiungendo in un secondo momento anche quelle del papà; mostrare interesse per i loro giochi ed esserne partecipi li aiuta a costruire la fiducia in se stessi e nel mondo, trasmette messaggi positivi che il bambino recepisce benissimo a livello inconscio e li registra per costruire il proprio bagaglio personale di esperienze ed emozioni (abbiamo un ottimo esempio di questo processo nel film di animazione INSIDE-OUT).
Per i genitori può essere difficile "partecipare" quando il bimbo è così piccolo da esercitarsi soltanto in giochi molto semplici (ad esempio tirare piccole spinte a pupazzetti appesi nella palestrina). Forse perchè ci aspettiamo di dover fare chissà che cosa, complice il timore di non essere bravi genitori. Invece basta esser-ci. Ovvero essere proprio lì con tutti noi-stessi, corpo e mente. Sorridere, parlare al bimbo, lodarlo per i piccoli traguardi è ben diverso da stargli vicino guardando distrattamente il cellulare o scorrendo informazioni al pc. Che ci piaccia o meno, i bambini sentono molto questa differenza. Ma parlare di cosa con un bimbo di pochi mesi? Raccontare quello che stiamo facendo, recitare filastrocche, raccontare storie, cantare (se siamo stonati, poco importa!). E via libera alla propria fantasia ^_^
Importantissimo però è anche l'aspetto del giocare da soli.
Di questo parleremo nel prossimo post!
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