Sto leggendo un saggio intitolato "Il dono del silenzio" scritto dal monaco buddista Thich Nhat Hanh.
Il libro sottolinea l'importanza del silenzio nel senso più ampio del termine. Non solo quindi come pausa da un rumore esterno, udibile con le orecchie, ma anche freno all'incessante rumorìo che viene prodotto nella nostra mente. Molto raramente ci lasciamo riposare, cullati dal silenzio, ed ancor più raramente lasciamo che i nostri bambini rimangano liberi da stimoli esterni continui. Silenzio significa anche smettere di dar voce a pensieri pressanti, ricorrenti, ossessivi, donarci qualche momento al giorno senza televisione, libri, cellulare o qualsiasi altra cosa riempia la nostra mente di qualcosa. La sensazione di vuoto, che immaginiamo in assenza di stimoli, a molti fa paura. Fare spazio però sarebbe importante, per poter lasciar emergere la nostra essenza, per poter essere in grado davvero di dare ascolto a noi stessi (e di conseguenza poi anche agli altri), ai nostri bisogni, alla nostra voce interiore: questo è possibile se dedichiamo anche solo pochi minuti al giorno a farmarci e concentrarci sul nostro respiro.
La maggior parte delle persone respira a mala pena. Pochi respiri profondi sono un toccasana contro l'ansia, la stanchezza, la pressione che spesso proviamo (è uno dei principi su cui si basa la meditazione!). Spaventati dal fermarsi, ci raccontiamo che non abbiamo tempo, ma dovremo almeno provare a farci questo prezioso regalo, di riposo autentico, di spazio per idee nuove e tranquillità, lasciando andare i pensieri che ci appesantiscono e accompagnano ogni giorno.

Nella mia attività pedagogica in studio, ho proposto ad un bambino di 8 anni un'esperienza di ascolto del proprio respiro, in silenzio, per la durata di tempo di un minuto. Al termine, il bambino ha detto: "Che bello, non riesco mai ad avere un pò di silenzio, finalmente mi sono riposato un pò".
Semplici dichiarazioni dei nostri bambini delle quali dobbiamo fare tesoro e che ci devono guidare nella pratica educativa di ogni giorno.
(Nell'immagine: il disegno fatto da questo bambino relativo all'esperienza vissuta. Ha delle grandi orecchie perchè era in ascolto con grande attenzione).
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